Lo sfregio digitale ti ha colpito? Come rimediare al defacement del sito internet
Il defacement, o “sfregio” del web, è un attacco informatico che modifica i contenuti visibili di un sito web, lasciando spesso messaggi provocatori, immagini, o dichiarazioni politiche. Come un graffito digitale, il defacement punta a segnalare la vulnerabilità del sito e, in molti casi, a comunicare un messaggio diretto o simbolico. Ma perché avviene e cosa fare per rimediare? Vediamo le motivazioni, le tipologie di attacco più comuni e i passaggi fondamentali per ripristinare il sito compromesso.
Perché sono stato colpito dal defacement?
Gli attacchi di defacement possono avere diverse motivazioni:
- Vandalismo digitale: spesso i fautori del defacement sono puramente di tipo “vandalico” e vengono intrapresi un po’ per gioco e un po’ per sfida, per dimostrare di essere stati in grado di “bucare” un sistema.
- Messaggi politici o sociali: alcuni attacchi mirano a diffondere un’ideologia o protesta.
- Segnalare la sicurezza del sito: in alcuni casi, hacker etici (white-hat) eseguono attacchi di defacement per segnalare le vulnerabilità ai proprietari, con l’obiettivo di aiutare a migliorare la sicurezza.
- Vendetta o rivalità: competitor o ex dipendenti scontenti possono compiere un defacement per “vendicarsi” o screditare l’immagine del sito o dell’azienda.
Tipologie di defacing (o defacement) più comuni
Esistono diverse tipologie di attacchi di defacement, ciascuna con specifiche modalità di attuazione:
- Modifica della home page: è l’attacco più frequente, dove viene sostituita o modificata la pagina principale del sito, visibile a tutti i visitatori. Se sei vittima di un attacco di questo tipo ritieniti fortunato: non dovrai passare le ore a scovare tutti i file e tutte le entry del data base compromesse…
- Inserimento di pagine o file dannosi: in questo caso, il sito viene inondato di pagine aggiuntive contenenti messaggi dannosi, spam o contenuti fuorvianti. Quando il defacing è molto diffuso, per contro, sarà più complesso sanare tutti i contenuti coinvolti.
- Overlay di immagini o video: alcuni hacker inseriscono immagini, video o pop-up sulla home page o su altre sezioni del sito per diffondere messaggi.
Come rimediare al defacement del sito
Se scopri che il tuo sito è stato “sfregiato”, agisci tempestivamente per limitare i danni e ripristinare la sicurezza:
- Isola e metti offline il sito: disattiva temporaneamente il sito per evitare ulteriori danni e prevenire che i visitatori siano esposti ai contenuti compromessi.
- Accedi e cambia le password: cambia immediatamente tutte le password di accesso (admin, FTP, database) e attiva l’autenticazione a due fattori, se disponibile.
- Scansiona il sito per malware: esegui una scansione per individuare eventuali file dannosi e ripulisci il sistema da codice malevolo.
- Ripristina un backup pulito: recupera il sito da un backup recente, assicurandoti che non sia stato anch’esso infettato.
Dove intervenire per rimuovere il defacement
Per esperienza, possiamo consigliare di non agire di impulso e affrettatamente, ma di procedere in modo analitico, magari utilizzando una check-list per tenere traccia di tutte le azioni intraprese. Per ripristinare in modo analitico un sito hackerato, è fondamentale concentrarsi sulle seguenti aree:
- File system: controlla i file di sistema e assicurati di ripulire e rimuovere tutti i file compromessi o aggiunti dall’hacker. Naturalmente è possibile che alcuni file siano stati modificati: per tornare alla versione originale hai poca scelta: o hai un backup utile e pulito, oppure devi intervenire puntualmente su ogni file, magari aiutandoti con programmi come Beyond Compare
- Database: alcuni attacchi inseriscono script, link malevoli o semplici contenuti nel database. La verifica delle tabelle e la pulizia delle voci alterate è necessaria. Se non si ha dimestichezza con la gestione diretta della base dati (per es. attraverso un’interfaccia come phpMyAdmin) se si tratta di un sito sviluppato con CMS Open Source, è possibile affidarsi a plugin e moduli che consentono di cercare nel data base una certa stringa ed, eventualmente, rimuoverla o sostituirla. Ovviamente l’operazione di Search&Replace deve essere effettuata con estrema attenzione e cura per non compromettere la consistenza e la correttezza di altri dati e informazioni.
- Permessi di accesso: limitare gli accessi cambiando le credenziali di FTP, back-office del sito, etc. è in ogni caso una precauzione necessaria ed importantissima, da farsi prima di ogni altra azione, per tentare di arginare l’attacco.
Un caso ormai storico: l’attacco al sito della NASA del 1998
Uno dei casi più famosi di defacement risale al 1998, quando il sito della NASA fu hackerato da un gruppo noto come “H4G1S”. Gli hacker riuscirono a modificare la pagina principale, lasciando un messaggio che metteva in ridicolo la sicurezza del sito e invitando la NASA a migliorare le proprie difese informatiche. Questo episodio divenne famoso come uno dei primi grandi attacchi di defacement e sollevò molta attenzione mediatica sui rischi della sicurezza informatica.
Agire rapidamente per ripristinare il sito e adottare misure preventive può fare la differenza. Difendere il proprio sito dal defacement significa proteggere non solo i dati, ma anche l’immagine e la credibilità aziendale.